Il forasacco è il seme di una graminacea, chiamato arista, proveniente dalla pianta di orzo selvatico oppure dalla pianta di avena selvatica. Tali vegetali nascono spontaneamente e sono comuni in molti campi e giardini, sia in campagna che in molte aree urbane (aiuole pubbliche, parchi comunali, margini della strada, greti di fiumi ecc…) e diventano un pericolo quando la parte terminale della pianta (“spiga”), ormai secca o appena falciata, cade sul terreno
La particolarità di questi semi è quella di avere una punta acuminata e un sistema di appendici che consente l’imbrigliamento tra i peli degli animali e nelle trame del tessuto dei nostri abiti. .
Le spighe, per la loro particolare forma fisica (forma lanceolata, presenza di peluria uncinante e apertura ad ombrello), tendono a penetrare facilmente in molte cavità corporee
Le vie di accesso di queste graminacee sono svariate; la più frequente è l’orecchio, all’interno del quale si arresta a livello timpanico da dove può essere facilmente estratta. Altre localizzazioni tipiche sono : naso, bocca, orecchie, occhi e nella cute.
Le spighe di diverse graminacee costituiscono una tipica “emergenza” della stagione estiva. Per la loro caratteristica conformazione hanno la capacità di penetrare nell’organismo e proseguire all’interno di esso
La particolare disposizione di queste appendici consente al seme solo il movimento in una direzione. Così, se il forasacco sarà entrato in cavità nasale o auricolare, non potrà che procedere approfondendosi sempre di più. Quando il forasacco si imbriglia tra i peli (è frequente che si localizzi tra i cuscinetti plantari) grazie alla presenza di una robusta punta, comincerà lentamente a perforare la cute per poi penetrare e raggiungere le regioni del corpo più disparate.
Gli animali spesso vengono portati in visita dopo avere fatto un po’ di attività fisica in “aree verdi”, con dei sintomi abbastanza tipici a seconda del sito in cui il corpo estraneo è penetrato.
Quando l’arista della graminacea penetra nel condotto auricolare, il sintomo immediato è un forte scuotimento della testa accompagnato, talvolta, da sfregamenti dell’orecchio interessato contro oggetti e/o a terra, oppure da tentativi di grattamento con gli arti; in una seconda fase (più tardiva) l’animale tende a tenere il capo in posizione inclinata verso il lato dell’orecchio dolente.
Se il forasacchi viene inalato, il sintomo principale è caratterizzato da starnuti persistenti ed intensi, ripetuti sfregamenti del muso e, frequentemente, perdita di sangue da una narice (rinorragia). Purtroppo l’unico modo che il veterinario ha per escludere o confermare la presenza del corpo estraneo, e quindi rimuoverlo, è quello di eseguire un’ispezione delle narici in anestesia.
Non meno frequenti sono le penetrazioni nel sacco congiuntivale dell’occhio ( più frequenti nei gatti) o nella cute, specialmente nello spazio interdigitale e in quest’ultimo caso potrebbe presentarsi una zoppia di vario grado.
Una menzione a parte merita la localizzazione bronchiale, forse la più temuta: i vegetali, in questo caso, vengono introdotti attraverso il cavo orale e, attraversata la trachea, si incastrano tra le pareti di un bronco. Qui creano una grave infezione delle vie respiratorie fino a causare degli ascessi.
Con il passare del tempo possono addirittura arrivare a bucare il tessuto polmonare e migrare in altri distretti, causando ulteriori infezioni e rendendo difficoltosa la sua rimozione. Il sintomo classico è la tosse, forte, persistente e cupa.
Il metodo diagnostico per rilevare il forasacco dipende chiaramente da dove si va a localizzare.
Sarà il veterinario a decidere come operare in base alla situazione. L’ecografia, la radiologia e l’endoscopia risultano essere gli esami più appropriati per l’identificazione del corpo estraneo.
Se il forasacco è nelle cavità nasali o auricolari ed è molto superficiale, il vostro veterinario di fiducia potrà provare a toglierlo con una pinzetta, ma solo se il vostro animale collaborerà rimanendo immobile. Purtroppo, il più delle volte, quando i cani o i gatti vengono condotti dal medico per un problema del genere, il forasacco è ormai profondamente penetrato. Il modo migliore per risolvere la cosa è quella di utilizzare un otoscopio o un rinoscopio.
Queste tecniche prevedono l’induzione dell’anestesia poichè sono operazioni delicate ed un minimo movimento della testa dell’animale può causare gravi danni (anche la perforazione del timpano).
Se il forasacco è infisso nella cute bisognerà sfilarlo con molta cautela, essendo certi di non farlo spezzare. Se invece è completamente penetrato nella cute bisognerà rivolgersi al proprio veterinario di fiducia che saprà localizzarlo e rimuoverlo.
Consiglio: dato che i problemi che può causare un seme di questo tipo sono tanti, il consiglio è quello di evitare sempre i luoghi in cui crescono le erbacce. Il periodo in cui comincia la comparsa di questo tipo di vegetazione è il periodo primaverile ma è il periodo estivo quello in cui si verificano la maggior parte degli incidenti. Con il caldo, infatti, i semi maturano, seccano e cominciano ad affliggere la salute dei nostri piccoli animali. Se il cane od il gatto hanno già passeggiato fra questa vegetazione è buona norma controllare le orecchie ed accarezzarli accuratamente su tutto il corpo alla ricerca di questi semi.
FalconaraVet - ambulatorio veterinario città di Falconara Marittima, provincia di Ancona